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FaQ Malasanità

Domande frequenti su Risarcimento dei danni da malasanità

Il termine per richiedere il risarcimento dei danni da malasanità è di 10 anni da quando si verifica l’evento (diagnosi, terapia, intervento etc.) che ha causato il danno (ti invitiamo a leggere qui per approfondire). Questo perché il rapporto che si instaura tra paziente e struttura ospedaliera (pubblica o privata) o medico privato è considerato di tipo contrattuale e, pertanto, l’art. 2946 codice civile stabilisce una prescrizione del diritto al risarcimento di 10 anni. Discorso diverso e più articolato si pone per i danni da patologie definite “lungolatenti” tipo quelle per contagio da sangue infetto (ti invitiamo a leggere qui per approfondire). 

I danni per essere risarcibili devono essere innanzitutto di una certa gravità e, in secondo luogo, devono essere conseguenza diretta ed immediata del fatto illecito che li ha causati. I danni si suddividono in due grandi categorie: i danni patrimoniali e i danni non patrimoniali. Esempi di danno patrimoniale sono: le spese sostenute per le cure mediche; le spese per i consulenti (medico-legale e avvocato); le spese per acquisti di beni utili e necessari (purché non eccessivi); le spese funerarie in caso di morte del familiare; la riduzione (temporanea o permanente) della propria capacità di guadagno; la perdita delle utilità economiche in caso di morte del familiare che contribuiva col proprio reddito. Il danno non patrimoniale, a seconda delle conseguenze derivanti dalla lesione, assume diverse connotazioni, si parla di: danno biologico, danno morale, danno esistenziale, danno da cenestesi lavorativa, danno da perdita del legame parentale (ti invitiamo a leggere qui per approfondire).

La procedura di risarcimento dei danni da malasanità si articola in 3 fasi ma non devono essere necessariamente percorse tutte. Il risarcimento potrebbe, infatti, ottenersi anche già dopo la prima fase, in genere questo può accadere nei casi in cui l’errore medico è grossolano e vistoso. I tempi posso, dunque, andare da 8 mesi a 3 anni o più. Dipende dal carico di lavoro del Giudice, dalla distanza temporale dei rinvii di udienza che vengono stabiliti dal Tribunale e dalla complessità della vicenda.

La prima fase consiste nella formulazione da parte degli avvocati della lettera di richiesta dei danni, corredata dalla relazione medico-legale redatta dai nostri medici di fiducia, che viene indirizzata all’ente sanitario ritenuto responsabile dei danni. L’ente sanitario dovrebbe, quindi, dare corso alla valutazione interna e poi rispondere. Quando l’ente sanitario non risponde o risponde negando la propria responsabilità si apre la seconda fase che consiste nell’espletamento di un  Accertamento medico che viene disposto dal Tribunale dopo che gli avvocati avranno scritto e depositato un apposito ricorso. In questa fase, il Tribunale nominerà un Consulente medico di sua fiducia che valuterà il caso e dirà alle parti se c’è o meno responsabilità; in caso affermativo, proporrà alle parti una transazione economica (ti invito a leggere qui per approfondire). Se le parti non trovano una soluzione si apre la terza fase che consiste in un giudizio ordinario di fronte al Tribunale il quale deciderà il caso con sentenza, avvalendosi della relazione svolta nella seconda fase dal Consulente (ti invitiamo a leggere qui per approfondire).

Non temere non dovrai sostenere tutti gli esborsi che sto per mostrarti, ma trovo giusto che tu sappia il valore economico che c’è dietro il lavoro che dedichiamo alla tua causa. Gli esborsi per una causa di risarcimento di medio valore (tra € 52.000 ed € 260.000) sono piuttosto ingenti. Deve essere considerato, in primo luogo, l’onorario degli avvocati e quello dei medici-legali. In base al Tariffario forense, di cui al D.M. n. 55/2014, l’onorario medio dell’avvocato è di circa € 20.000. In base al Tariffario SISMLA, il compenso del medico-legale può arrivare a € 15.000 in base alla complessità del caso. Ci sono poi da considerare i costi vivi per le marche da bollo necessarie per adire il Tribunale, nonché le spese dei Consulenti tecnici nominati dal Tribunali. 

In linea di massima, la valutazione del caso è gratuita e viene eseguita da un medico-legale di mia fiducia. Tuttavia, laddove occorresse una consulenza specialistica a causa della complessità o alta specializzazione della materia, dovrai saldare le spettanze professionali dello specialista che generalmente si aggirano intorno a 1.000,00. L’onorario degli avvocati invece sarà da te dovuti solo se e dopo che tu avrai ricevuto il tuo risarcimento, in base ad una percentuale stabilita in precedenza e per iscritto. Laddove si dovesse procedere per via giudiziaria (seconda e terza fase), allora dovrai mettere in conto anche l’onorario dei Consulenti nominati dal Tribunale (circa € 1.500/2.000 ciascuno). Nei casi di decesso e in qualche altra rara eccezione, Cause Sanitarie si assume anche questo costo.

Certo. Dopo che avremo fatto conoscenza e dopo che avrai deciso di affidarci il tuo caso, firmeremo un Contratto vincolante per tutti nel quale saranno scritti i termini che regolano il rapporto professionale. Un documento chiaro e trasparente.

La prima cosa che devi fare è raccogliere TUTTA la documentazione relativa al caso che vuoi sottoporci. Quindi, ad esempio, le cartelle cliniche riguardanti la vicenda di malasanità, i certificati medici, i referti degli esami diagnostici, le prescrizioni mediche, le ricevute delle spese sostenute etc. Solo dopo aver ricevuto tutto il materiale utile e indispensabile i nostri medici-legali potranno darci un parere e redigere una relazione accurata.

Accettiamo pochi casi proprio per garantirti la massima dedizione ed efficienza. I nostri medici-legali, salvo casi particolari legati anche alla complessità della vicenda, in genere garantiscono di restituire un parere preliminare entro 2/3 mesi.

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