La rottura prematura delle membrane si ha quando si verifica la.rottura del sacco amniotico prima del termine della gravidanza.
La parete del sacco fetale (amniotico), infatti, è costituita da tre membrane (amnion, chorion e decidua), la cui principale funzione è quella di trattenere il liquido amniotico intorno all’embrione/feto.
Con il progredire della crescita embriofetale le membrane vanno incontro a una loro distensione che, fino circa alla metà della gravidanza, si accompagna anche ad un aumento del numero delle cellule che le compongono. Da quel momento in poi la distensione non è seguita da proliferazione cellulare e le membrane di conseguenza si assottigliano notevolmente. Al momento del parto il polo inferiore delle membrane, per effetto dell’appiattimento e della dilatazione del collo dell’utero, si stacca dalla decidua parietale e forma la cosiddetta “borsa delle acque”.
Nel travaglio fisiologico la rottura delle membrane avviene quando la dilatazione cervicale è quasi completa e in genere si realizza in corrispondenza dell’acme di una contrazione uterina.
In rapporto al momento in cui avviene la rottura delle membrane rispetto all’insorgenza del travaglio e alla durata della gravidanza è possibile distinguere le seguenti situazioni:
- rottura delle membrane durante il travaglio a termine (37 settimane o più) (rupture of membranes (ROM) = rottura tempestiva);
- rottura delle membrane a termine (37 settimane o più) prima dell’inizio del travaglio (prelabor rupture of membranes (PROM));
- rottura intempestiva prematura; rottura delle membrane pretermine (24-37 settimane) prima dell’inizio del travaglio (preterm prelabour rupture of membranes (pPROM)).
COMPLICANZE DA ROTTURA PREMATURA DELLE MEMBRANE
Le tre principali cause di morte neonatale associate alla rottura prematura delle membrane (pPROM) sono: prematurità, sepsi e ipoplasia polmonare.
Fondamentale nell’inquadramento del caso clinico sono i monitoraggi degli indici di infezione materni, il controllo del liquido amniotico nonché una adeguata terapia antibiotica, previ esami batteriologici.
TERAPIE PER ROTTURA PREMATURA DELLE MEMBRANE
Le migliori e più accreditate linee guida in materia di rottura prematura delle membrane (pPROM) prevedono la somministrazione di antibiotici ad ampio spettro: – per via venosa le prime 48 ore ampicillina (Amplital) al dosaggio di 2 gr. ogni 6 ore ed Eritromicina 250 mg ogni 6 ore); – per via orale, per i successivi 5 giorni, amoxicillina al dosaggio di 250 mg ogni 8 ore ed Eritromicina compresse rivestite da 333 mg ogni 8 ore.
ROTTURA DELLE ACQUE E MALASANITÀ
Nel caso in esame, la sig.ra Caia, in gravidanza alla settimana 28+4gg., a seguito di perdite premature di liquido amniotico (pPROM), veniva ricoverata presso un noto ospedale romano.
I sanitari decisero, peraltro in assenza di apposito consenso informato, di gestire con l’attesa la complicanza, somministrando però una terapia antibiotica inadeguata per qualità e quantità rispetto ai migliori protocolli del caso.
Solo quando vennero osservati la tachicardia fetale ed il tracciato CTG patologico, si decideva per taglio cesareo in urgenza.
Veniva, quindi, alla luce il piccolo, di 29+2 settimane di età gestazionale, esente da malformazioni e di peso adeguato, ma affetto da sepsi e da polmonite connatale da Escherichia Coli.
L’infezione evolveva ben presto in shock settico con danno multiorgano comportante emorragia endoventricolare bilaterale ed emorragia polmonare che avevano come conseguenza la morte del neonato neanche due giorni dopo la nascita.
La morte del piccolo sarebbe da ricollegare alla negligenza dei sanitari e alle cure ricevute.